Quando ho letto st'articolo, in una pausa a lavoro, mi sono venuti gli occhi lucidi. Ho cercato altre informazioni sulla Milne, e il fatto che abbia deciso di diventare infermiera per sfruttare in qualche modo questa sua capacità, ha accesso una piccola fiammella di speranza nel genere umano (spenta poco dopo, ma tant'è, un po' è durata).
Pare che i medici scozzesi stiano ora cercando di farle sentire altri odori, nella speranza che anche altre malattie lascino un qualche segno "odoroso", ma anche se si confermasse solo il Parkinson, sarebbe comunque una gran cosa. A pensare... da due sfighe personali (il marito morto di Parkinson e lei con questo difetto ereditario) può nascere un vantaggio per l'umanità. Brava però che non ha detto "sarà stato un caso" e si è attivata per condividere i suoi sospetti.
Vero: nel caso di malattie neurodegenerative purtroppo abbiamo ancora bisogno di tutto l'aiuto possibile (e io ne so qualcosa con mio padre...), quindi persone come lei che mettono al servizio della scienza le loro patologie (di fatto trasformandole in doni) sono davvero encomiabili.
Quando ho letto st'articolo, in una pausa a lavoro, mi sono venuti gli occhi lucidi. Ho cercato altre informazioni sulla Milne, e il fatto che abbia deciso di diventare infermiera per sfruttare in qualche modo questa sua capacità, ha accesso una piccola fiammella di speranza nel genere umano (spenta poco dopo, ma tant'è, un po' è durata).
Pare che i medici scozzesi stiano ora cercando di farle sentire altri odori, nella speranza che anche altre malattie lascino un qualche segno "odoroso", ma anche se si confermasse solo il Parkinson, sarebbe comunque una gran cosa. A pensare... da due sfighe personali (il marito morto di Parkinson e lei con questo difetto ereditario) può nascere un vantaggio per l'umanità. Brava però che non ha detto "sarà stato un caso" e si è attivata per condividere i suoi sospetti.
Vero: nel caso di malattie neurodegenerative purtroppo abbiamo ancora bisogno di tutto l'aiuto possibile (e io ne so qualcosa con mio padre...), quindi persone come lei che mettono al servizio della scienza le loro patologie (di fatto trasformandole in doni) sono davvero encomiabili.