Emanon, custode di tre miliardi d'anni di ricordi
L'affascinante manga di Kajio e Tsuruta narra il fatidico incontro tra uno studente di belle speranze e una ragazza che vive al di là del tempo
Gli anni 60, come è risaputo, sono stati un periodo di grande fermento sociale e culturale, in particolare grazie a tanti giovani di belle speranze che sentivano di poter cambiare il mondo.
Dall’altra parte della staccionata, eventi come la guerra nel Vietnam o, in Giappone, il rinnovo del Trattato di Sicurezza (Anpo) con gli Stati Uniti, spingevano in maniera decisa contro tale ambizione.
È in questo contesto di tensioni che è ambientato おもいでエマノン (Emanon: Memories of Emanon, nell’adattamento inglese), un manga breve scritto da Shinji Kajio e illustrato da Kenji Tsuruta tra il 2006 e il 2008.
C’è però un’importante particolarità: l’omonima protagonista è del tutto avulsa dal concetto di “tempo presente”, in quanto custodisce in sé i ricordi della vita sulla Terra fin dalle sue origini, oltre tre miliardi di anni fa.
Una meraviglia visiva di ampio respiro
Nell’inverno del 1967, uno studente di vent’anni, svagato e appassionato di fantascienza, sta facendo ritorno a casa in traghetto dopo un viaggio per smaltire l’ennesima delusione amorosa, quando incontra una misteriosa ragazza che si fa chiamare Emanon (cioè “No name” al contrario).
Per rendere meno noiose le tante ore di viaggio, i due iniziano a legare fra di loro, finché la giovane non decide di raccontargli l’incredibile storia della sua vita.
Tale storia era in realtà già stata scritta nel 1983 in un romanzo breve a opera dello stesso Shinji Kajio, ma l’adattamento in manga con Kenji Tsuruta ai pennini ne libera davvero tutto il potenziale.
Sì perché i disegni di Tsuruta sono quanto di più bello e dettagliato si sia mai visto in questo formato e catturano perfettamente l’atmosfera del periodo, per come la conosciamo dai film dell’epoca.
Cosa ancora più importante, la presenza di numerose tavole senza dialoghi, con splendidi primi piani dei protagonisti o del mare illuminato dalle stelle, donano un ampio respiro all’opera, che ben si alterna alle discussioni filosofiche e fantascientifiche.
Una storia breve che arde luminosa
Il fatto che abbia parlato di film degli anni 60 non è casuale: nonostante Emanon sia un lavoro successivo, il paragone migliore che si possa fare è probabilmente coi capolavori della nouvelle vague francese, in particolare Ma nuit chez Maud di Rohmer.
Insomma, storie che si infiammano e ardono luminosissime per il breve tempo loro concesso, come la candela che brucia da due parti a cui Tyrell associa il “figliuol prodigo” Roy Batty in Blade Runner, per rimandare al tema fantascientifico del manga.
Certo, il confronto coi due giganti di cui sopra è probabilmente impari, ma Emanon è uno di quei personaggi (e di quelle storie) che si ricordano e con nostalgia, anche perché il formato breve lascia per forza di cose dei vuoti da colmare con l’immaginazione.
E il messaggio che ci lascia è altrettanto memorabile e non può che renderci più umili: in confronto all’immensità del tempo trascorso da quando le prime forme di vita unicellulare sono comparse sulla Terra, alcune ore o una vita intera sono praticamente la stessa cosa.