Futatsu no Spica, il sogno dolceamaro di una stella
Il capolavoro di Kou Yaginuma offre uno sguardo malinconico su un gruppo di adolescenti che condividono il sogno di raggiungere le stelle
Spica è una stella gigante blu nella costellazione della Vergine, a circa 250 anni luce dal Sole, ed è una delle stelle più luminose del firmamento.
Dietro questa sua straordinaria brillantezza si nasconde un “segreto”: si tratta, in realtà, di un sistema binario di stelle, che orbitano così vicine l’una all’altra da risultare indistinguibili con gli attuali telescopi.
Da questo romantico concetto ha preso ispirazione l’artista giapponese Kou Yaginuma per la realizzazione del suo manga Futatsu no Spica (traducibile come “Spica Gemella”), pubblicato in patria tra il 2001 e il 2009.
Ma, come vedremo nei prossimi paragrafi, non si tratta tanto di una storia d’amore, quanto piuttosto di un racconto di crescita, amicizia e inseguimento dei propri sogni.
Adolescenti in viaggio verso le stelle
Asumi Kamogawa è una ragazza di 14 anni, fisicamente molto minuta e con un’enorme passione per le stelle e il cosmo in generale.
Ciò a dispetto della tragedia familiare che l’ha colpita quando era ancora in fasce: sua madre, infatti, è una delle vittime dello schianto del “Lion”, il primo razzo giapponese con equipaggio umano destinato allo spazio.
Supportata fin dall’infanzia dal misterioso “Lion-san”, un fantasma con un pupazzo gigante di leone al posto della testa, che solo lei riesce a vedere e sentire, Asumi si iscrive alla nascente Scuola Spaziale di Tokyo.
Lì incontra altre ragazze e ragazzi che, come lei, sognano di diventare astronauti:
Shinnosuke Fuchuuya, suo amico d’infanzia dalla lingua tagliente, ma decisamente affidabile;
Kei Oumi, una ragazza solare e amichevole, ispirata dalle foto scattate da Neil Armstrong durante l’allunaggio;
Marika Ukita, una ragazza tanto bella quanto asociale, che nasconde un inquietante segreto;
Shuu Suzuki, un ragazzo estremamente brillante, ma dall’atteggiamento scanzonato.
Gioie e dolori, tra passato e presente
Il manga, purtroppo disponibile solo in giapponese e inglese (col titolo di Twin Spica), segue le vicende dei cinque protagonisti, sia in ambito scolastico che al di fuori di esso.
Più che sul progresso della storia, esso si concentra sui rapporti tra i ragazzi e con le loro famiglie, che sono il principale “serbatoio” a cui l’autore attinge per l’introduzione di personaggi secondari.
A questo si aggiungono numerosi flashback, soprattutto nei primi volumi, che contribuiscono enormemente a caratterizzare i personaggi, sia principali che secondari.
Il tono della narrazione è delicato e agrodolce: a momenti spensierati, Yaginuma alterna sapientemente altrettante situazioni drammatiche, senza rinunciare nemmeno a vicende tragiche.
Di conseguenza, il manga è molto emotivo, senza per questo scadere nel melodrammatico, tranne qualche scusabile eccesso nei volumi finali, dove l’autore si ritrova a dover chiudere non solo la storia generale, ma anche quelle dei singoli protagonisti.
Il tutto con un tratto grafico molto elegante, in grado di sottolineare perfettamente i variegati stati d’animo dei personaggi, senza lesinare per questo sui dettagli dei fondali, in particolare quelli che ritraggono il cielo notturno sullo sfondo dei grattacieli di Tokyo.
I personaggi, cuore pulsante del manga
I personaggi secondari, tranne un paio di eccezioni non particolarmente significative, aggiungono spessore alla narrazione, svolgendo efficacemente il loro ruolo di supporto ai protagonisti.
Lion-san, in particolare, introduce quel tocco di realismo magico nella storia, che la rende ancora più godibile, e persino le appendici ai volumi, con brevi storie semi-autobiografiche dell’autore, ben si inquadrano nel tema generale di crescita tramite duro lavoro e sacrifici.
Dove però il manga eccelle è nella cura dei protagonisti: ognuno dei cinque ragazzi è magistralmente dipinto nel proprio percorso di crescita, con le sue personali speranze, motivazioni, difficoltà e segreti.
Ma nonostante ognuno di essi sia così diverso dagli altri, riescono ugualmente a creare una straordinaria alchimia di gruppo, supportandosi a vicenda nei momenti più critici.
Questo perché, come ci insegna il capolavoro di Yaginuma, una stella può brillare di una luce accecante quando ne ha un’altra al suo fianco.
Ho appena finito di vedere il primo episodio e già mi ha fatto commuovere nel finale. Se gli ultimi episodi sono ancora più emotivi, mi sa che oltre al groppo in gola avrò bisogno dei fazzoletti. Sembra interessante comunque. Grazie della segnalazione!